Se ci fosse stato, che so, un ballottaggio fra Giachetti e la Meloni, o fra Giachetti e Marchini mi sarei astenuto, ma con la Raggi è altra cosa. Quella è una che potrebbe persino ben governare, se è vero che ha designato fra gli assessori della sua squadra gente come Berdini, che a detta di compagni che lo conoscono è una persona pregevolissima, Montanari e Rossi (questo con De Magistris se ben ricordo non ha avuto molta fortuna, ma è riconosciuto da tutti come luminare del ciclo dei rifiuti).
Insomma una cosa è la Meloni con Salvini da palo, o Marchini con Berlusconi e tutto ciò che di sconcio rappresenta, altra cosa è la Raggi, che proprio perchè rifugge da categorie e dicotomie vetuste ( la divisione destra/sinistra in un caso particolare come questo davvero sta solo nella testa di chi la predica), potrebbe fare spazio a rivendicazioni che sono patrimonio storico della sinistra, sottraendo spazio a pulsioni razziste e grossolanamente legalitarie che pure trovano ospitalità fra i grillini. Non voglio nemmeno considerare gli aspetti puramente irrazionalistici e demenziali, come quelli che riguardano scie chimiche, sirene e altre amenità e ahimè antivaccinismo, ma anche queste cose se tampiniamo i 5S, senza far diventare discriminante vitale ogni minima differenza, possiamo considerarle marginali. Oltretutto voglio essere sincero, i 5S ci offrono la possibilità di fare un salto oltre la siepe e farci intravedere la possibilità di mandare in vacca Renzi e soprattutto il renzismo. Certo si dirà la vera discriminante sta nella visione dell'Europa e della sua moneta, insomma nell'economia e inoltre se mandiamo a casa Renzi per ritrovarci poi Berlusconi e Brunetta, non è un bell'affare. Epperò altro non abbiamo e l'alternativa è la rovina certa di un paese e la morte del lavoro e dello stato sociale, difeso persino meglio da Salvini che da Renzi.
In attesa di un socialismo del XXI secolo in versione italiana votiamo Raggi, in fondo Grillo non è Mussolini e di Maio non è Farinacci.