sabato 30 novembre 2019

Spinoza Rosso Sangue, di Franco Cilli e Domenico D'Amico


Questo libro nasce da un idea di Franco Cilli, sviluppata sapientemente da Domenico D'Amico. All'inizio doveva essere un romanzetto nato sulla scia di eventi di cronaca politica condito di atmosfere piccanti e popolato di maschere grottesche ispirate a noti personaggi del panorama politico italiano. Poi come d'incanto sono calati, vampiri, streghe, trame oscure, personaggi messianici, Toni Negri, in un sottobosco carico di segreti millenari, anima pulsante di un mondo morente pronto a lasciare il posto a un nuovo mondo e a un nuovo avvento. Si l'avvento, un qualcosa che ognuno immagina a suo modo e che sembra un esito fatale o un'attesa immancabile coeva a qualsiasi generazione, ma che mai si realizza sul serio. Noi l'abbiamo immaginato così. Leggetelo
 
Classe dirigente, politici, alte sfere religiose: non sono quello che sembrano e non sono loro che comandano davvero. Una guerra sotterranea tra misteri occulti e poteri antichi
In un futuro imprecisato, tra depressione globale e cieli invasi da una polvere rossa come sangue rappreso, Angel Tzara, primo presidente del consiglio di origine straniera in Italia, scopre che la realtà che lo circonda nasconde una sottostruttura misteriosa ed enigmatica. Streghe e vampiri? Esistono, ma non sono come il folklore e i film horror li hanno raccontati. Chiamate di volta in volta dèe, ninfe, maghe o parche, le figlie di Aradia operano da millenni per controllare il destino della razza umana e collaborano con i theda, ovvero i vampiri, fornendo loro un surrogato del sangue detto rubrum liquor. Angel Tzara, arrivato quasi per caso ai vertici della politica, scopre di avere un ruolo centrale in questa vastissima cospirazione che lo vedrà coinvolto in un intreccio di ambigue alleanze e sanguinarie opposizioni tra streghe, gerarchie ecclesiastiche, aristocrazia vampirica… e l'antico demone che un tempo ha portato il nome di Baruch Spinoza.

lunedì 7 ottobre 2019

Malattia, personalità e violenza

 

di Franco Cilli

Psicosi e psicopatia

Qual è la differenza? In Law and Order direbbero lo psicotico non distingue il bene dal male, lo psicopatico invece si, e sceglie il male.
Lo psicotico può commettere atti di violenza efferati, spinto da un voce interiore che lo persuade ad agire contro il genitore, il fratello, il vicino, maschere senza volto che nascondono subdolamente l'essenza del male. Lo psicopatico ha una visione della realtà non adombrata dal delirio e dalle allucinazioni imperative. E' un individuo senza cuore, senza empatia, capace di una crudeltà disinvolta e senza sensi di colpa, capace allo stesso tempo di mostrare un volto amico e preoccupato allo scopo di manipolarti.
Purtroppo la vulgata psicoanalitica e psichiatrica hanno reso lo psicopatico un soggetto traviato, vittima del sistema, incapace di sentimenti a causa di un trauma non elaborato e di una violenza subita che ha prosciugato  la sua anima.

Natura e Cultura

La personalità si forma nei primi anni di vita e alla sua formazione concorrono fattori genetici e l'influenza dell'ambiente. Natura e cultura. Quale che sia l'origine del mostro, di mostro si tratta, di sordido manipolatore, grezzo e impulsivo e di una violenza cieca se poco dotato di intelletto, crudele e calcolatore, di una violenza sottile e discreta se di intelletto superiore. Manager di successo, medico, avvocato, giudice, marito violento, politico. Questo può essere lo psicopatico, sempre spinto a manipolare gli altri per proprio tornaconto, sempre pronto a tutto, whatever it takes.
Solo da poco, grazie agli studi di psichiatri americani la natura del mostro è stata rivelata, e le teorie psicodinamiche e umanistiche, troppo giustificatorie e protese verso una comprensione irraggiungibile della natura del mostro, si da poterla redimere o...guarire, messe nel cassetto. Finalmente si è capito che certi individui sono irredimibili. La loro veste peculiare li rende elementi di un capitolo a parte della psichiatria.
Lo psicopatico, diversamente dallo psicotico non può essere curato. Non esiste cura " per come sei fatto". Non esiste una cura del tratto di personalità, fisso e irrigidito dagli anni e da una fisiologia irreversibile. Si può curare la malattia, ma non sempre la persona, intrappolata in un destino di apatia e disadattamento. Diversamente si può curare la persona, rendendola capace e adattata all'ambiente, pur nella sua febbre allucinatoria e nei suoi deliri. Non si può invece curare chi è pienamente ciò che desidera essere e ritiene un dono la capacità di infliggere crudeltà verso chi lo ostacola o gli impedisce di ricevere gratificazioni e successo personale. Questi individui, vanno riconosciuti  per tempo, prima che possano nuocere. Vanno evitare le loro trappole seduttive e rinchiusi per sempre.

sabato 29 giugno 2019

Carola e Ric e Gian

di Nicodemo

Gli anziani se lo ricorderanno, Carola era un refrain di Ric e Gian, due comici ormai vecchi e dimenticati. Ric ripeteva Carola con voce deformata e tono spasmodico, alludendo non si sa a chi. Sembrava un'invocazione fra il disperato e lo speranzoso. Quasi come la sinistra dei sinistrati che vanno dietro alla capitana Rackete. Intendiamoci a me è simpatica e anche se sono paranoico e sospetto di tutti e tutte o di tutt* per usare l'asterisco antifascista, sono disposto a credere nella sua buona fede. Far scendere quei disgraziati era il minimo, ma vedere le facce di Orfini Del Rio e quell'innominabile ex SEL è cosa che ti fa scendere il latte sui cosiddetti. No, non faccio litanie, basta la parola. Chi sono questi? Lo sappiamo. Scommettereste sulla loro buona fede, coerenza, e persino sagacia? Neanche con un fucile puntato alle rotule. Allora, questa gente con la partecipazione più o meno clandestina di una manciata di intellettuali rosè e di post-operaisti imbolsiti, con questa storia ci ha costretti a una rappresentazione artificiale e del tutto ideologica della realtà, dove da un parte c'è l'etica assoluta, la giustizia divina  e dall'altra il fascismo più o meno mascherato di criptosalviniani incattiviti e le contorsioni rossobrune di falsi compagni che non vedono l'ora di indossare i fatidici scarponi chiodati. Insomma o sei un no border o sei una merda in camicia bruna. Tutto il resto, soprattutto la politica non c'entra un tubo, salvo poi quando si fanno le assemblee e si esordisce: " vorrei fare un discorso politico..." leccandosi le ferite per l'ennesima sconfitta. No, non ci provate, non sto dicendo che per vincere dobbiamo imitare la destra, sto dicendo che dobbiamo smettere di fare la caricatura di noi stessi e riflettere se magari non è il caso di resettare tutto e ricominciare da zero. Magari dopo la prossima era glaciale vinciamo.

lunedì 27 maggio 2019

Note fetenti sul tracollo della sinistra

di Nicodemo

Tema: che ne penso delle ultime votazioni per il parlamento europeo. Mah! Come parlare della mamma. Retorica di bassissima lega, da libro cuore riletto dalla Murgia. Innanzitutto lo voglio dire: "prego, non c'è bisogno di arrivare alle conclusioni, mi dia pure del rossobruno pregiudizialmente", questa sinistra era una schifezza. Indigeribile, presentarsi a un popolo incazzato livoroso e con le palle strapiene dell'austerità, sventolandogli in faccia l'utero in affitto, il femminismo, l'antirazzismo(qualcuno ha detto che ci sono razze superiori?), per finire con il roaming e l'erasmus(sic), non è davvero il massimo. Queste sono cose che riguardano la formazione del militante da parte di gente seria di partito e vengono dopo che hai acchiappato il militante, non prima, altrimenti ti sfugge. Il popolo è nevrotico lo si sa, prima devi parlargli di cose concrete, che so di Fornero, di quattrini, di disoccupazione. 
Poi l'antifascismo. Tema critico. L'antifascismo è una cosa seria, non si fa con le lezuolate e gli slogan truculenti pensando che le masse ti seguano. Perchè dovrebbero farlo, perchè Salvini è fascista e ce l'ha coi migranti? Le masse devi avercele prima e non sperare che ti vengano dietro poi perchè sei quello giusto, quando hanno altro per la testa. Andiamo, se una buona fetta la pensa come lui, sarà quello il problema, no? Almeno devi riuscire a convicerli che quelli li stanno fregando e l'epica del resistente prima della cena in trattoria per sugellare una giornata di lotta antifasscista non serve a niente. Pensa che se anche facessi tutte le cose per bene, non è neanche detto che riusciresti a fare massa, perchè magari i ceti che si sentono rappresentati dalla destra sono comunque la maggioranza. Figuriamoci se fai le cose male
Un altro grosso problema è che non si hanno le palle per mandare a fare in culo l'Europa, altrimenti l'intellettuale super io dei sinistri sinistrati ti da del rozzobruno, sansepolcrista, fascista in pectore e tu te la prendi a male e ti senti la reponsabilità diaver riesumato il fascismo, perchè tu tonto ignorante non hai capito che Di Maio è Goering e Salvini Mussolini redivivo. 
Comunque diciamocelo una volta per tutte, dare dell'ignorante porco, cafone, razzista a chiunque sollevi dubbi sull'immigrazione non giova, anche se quelli, i popolani, dicono cose che non si condividono. Hai voglia a dimostrare all'inclita, rospo e tamarro gli errori logici sull'immigrazione e a tentare di raddrizzargli il cervello a suon di statistica. Devi dare l'impressione che tu sai quello che sta succedendo e che hai un'idea, un progetto, almeno un'ispirazione, che senza cattiveria e odio possa metterti in grado di governare quella che viene percepita come una marea senza volto, pericolosa e incalzante.  O tu vuoi l'egemonia e quindi metti in conto, che sò una pedagogia, un abbraccio fetido e untuoso coi bassifondi, uno scendere al livello del popolo bue, oppure il popolo ti fa un rutto e passa a Salvini. Non si può pensare di fare politica pensando di essere l'eroe romatico di che col cuore in mano va contro la porca società ingiusta e crudele a costo di perdersi la finale di coppa. 
Oggi fai la figura dell'eroe di cartone e anche del coglione. 
Basta va, anzi Ya basta.

giovedì 16 maggio 2019

lunedì 6 maggio 2019

Raimo e Wu-Ming. Ovvero l'antifascismo post-prandiale


di Nicodemo

Quelli di Casa Pound sarebbero i piccoli Farinacci di Salvini. Esso sarebbe la faccia legale e istituzionale e essi il braccio armato, che serve a tenere buoni sediziosi radical chic e dirittoumanisti petalosi. Mah non lo so. Tutto può essere, mi devo ripassare la storia, ma mi sembra che il fascismo nasca proprio in funzione di cane da guardia dei padroni e che fosse violento di suo senza squadrismo per delega. Mi sembra una cosa stonata. Oggi coi padroni, quelli italici e quelli europei ci stanno quelli che plaudono al massacro europeo dell'austerità e ai fautori teutonici del IV Reich. Dio santo, un intellettuale si dovrebbe fare il mazzo su queste cose non sull'intersezionalità e sull'antifascismo  da vetrina. Se vuole l'egemonia se la deve guadagnare e sentire la puzza di sudore di chi lavora per un tozzo di pane e va in pensione a 70 anni. Dovrebbe dire pià salario, più protezione sociale, più soldi pubblici, più scuole, più ospedali. Dovrebbe fare le barricate davanti alle scuole e agli ospedali che stanno collassando dopo i furti degli ultimi anni al suo bilancio. Dovrebbe andare in Germania e sputare in un occhio alla Merkel, non perchè non ci piaccioni i tedeschi, ma perchè non vogliamo diventare i  loro camerieri, pronti a fare i pulcinella per allietare la loro vecchiaia. E chi ti dice che non lo facciano? Boh, io finora non li ho visti fare certe cose, li ho solo sentiti gridare come degli invasati contro i "sovranisti" e i "rossobruni". Mi pare che se la prendano coi fantasmi. Vabbè ma Salvini e Casa Puond? Ma Salvini e fascisti vari ce li mangeremmo a colazione se solo costoro con la tutta la loro scienza e la loro erudizione riuscissero a capire che lingua parlano sti cazzo di plebei che votano i Salvini di turno e che loro schifano tanto. Sti rozzi ormai non li capiscono più perchè sono elitisti intossicati con la pancia troppo piena e avrebbero bisogno di riabilitazione.
Comunque se li vedete fare cose strane,  i radicals, avvisatemi. Non si sa mai ci scappi qualcosa di sinistra.
Poi sia chiaro, io sono antifascista, ma quelli stonati non li sopporto.

domenica 14 ottobre 2018

Il socialismo in 24 ore

di Nicodemo


Si potrebbe fare, in 24 ore. Si potrebbe mettere su un partito che raccolga tutti i socialisti, movimentisti, partitisti e  comunisti di questo paese, che si possano definire a buona ragione di sinistra, cioè gente seria, desiderosa di governare la nazione in maniera decente, mitigando le aberrazioni del globalismo e di un capitalismo turbofinanziario imbroglione, che si ammanta di fatalismo e di necessità.
Tre sono le cose che impediscono un simile evento:
l'egoismo dei singoli e delle parti. L'egoismo inteso anche come il prevalere delle dinamiche personali interne, influenzate dal carattere, e dal bisogno nevrotico di affermazione, sul dato di realtà. Ti mando affanculo perchè il mio ego deve prevalere non perchè sei uno stronzo per davvero; 
i tabù culturali, espressione di un'ossessività altera, gelosa delle  proprie prerogative di casta;
il considerare astrazioni e favole come il sovranismo e il nazionalismo, come elementi fattuali dell'incombere di una realtà apocalittica e non come semplici parole, referenti semantici di una realtà visionaria o solo paventata. 
Si potrebbe se superassimo assilli inutili, ci mettessimo seduti a ragionare in modo pragmatico e la smettessimo di  sventolare il libretto rosso del post-operaismo con i tutti i padri nobili che ancora dettano legge (mi sia consentita la cattiveria, lasciando stare Panzieri, onesto socialista, da Tronti in poi solo ciarpame retorico e parametafisico).
Si potrebbe fare. Se l'avessimo fatto prima ora Renzi e il Pd sarebbero i protagonisti di una fiction distopica, Di Maio e Salvini due disoccupati che vivono col reddito di cittadinanza (quello vero) e l'Europa si guarderebbe bene dal terrorizzarci con l'uomo nero.