Tempo fa qualcuno ha detto che ci vorrebbe un populismo di sinistra. Sono d'accordo. Un populismo di sinistra deve essere qualcosa di non troppo politicamente corretto, che aizzi il popolo facendo presa sulla sua pancia, che faccia gioco su elementi spuri per la sinistra, come il giustizialismo, senza dimenticare il garantismo ovviamente, che non stia a menarsela con "un'altra Europa possibile" e che dica chiaramente che questa Europa è un'accolita di tecnocrati nata per prendere ai poveri per dare ai ricchi, una gabbia da cui dobbiamo uscire senza se e senza ma, perchè non si è mai visto che uno possa abbellire una gabbia e mettercisi comodo dentro. Neanche a dirlo il populismo sinistrorso deve urlare fino diventare afono che, al contrario di quello che accade, prenderà ai ricchi per dare ai poveri, che nessuno rimmarrà indietro (ricorda qualcosa?), che nazionalizzerà le banche, che abbasserà il tetto degli stipendi dei manager, che riporterà le pensioni a un termine umano e non commisurato a ere geologiche, che spenderà danaro pubblico per scuole, asili, strade, infrastrutture, ecc. ecc. Questo ci vorrebbe e non è nulla di trascendentale a pensarci, un semplice programma di stampo socialista, che a parte l'opzione antieuropeista, potrebbe essere parte di qualsiasi partito di sinistra. Ergo la differenza sta nel modo in cui tale programma viene proposto, nell'enfasi che si da all'agire politico e nell'alone carismatico di un capo o di un gruppo dirigente.
Manca un solo piccolo particolare: il popolo. Ce l'abbiamo un popolo? Al momento si è messo in aspettativa, anzi fa il furbetto, timbra, ma non si fa vedere.
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