lunedì 12 giugno 2017

Rossobruni e rosèbruni

di Nicodemo

Senza giri di parole mi sono rotto le palle di quelli che grazie non si sa a quale magica capacità di leggere la mente umana e di snidare il bruno che è in ciascuno di noi, sparano giudizi e sentenze a cazzo. 
Il bersaglio preferito di certi intellettuali adesso sono i cosiddetti rossobruni. Quali sono i criteri per essere definito rossobruno?
Secondo il Manuale Diagnostico Statistco delle patologie politiche della scuola di Velletri, almeno tre di questi items:
Non dire male o non abbastanza male della Russia (genocidi, assassini, protettori del macellaio Assad) e anzi apprezzare la politica di bilanciamento del predominio yankee di Putin;
Dare agli americani delle colpe storiche per guerre e dittature, dando segno di non apprezzare la più grande democrazia dell'universo;
Parlare male della UE e anzi ritenere che il suo impianto liberista sia una dannazione per i popoli;
Difendere il dittatore Maduro e attribuire alla destra di quel paese le peggiori nefandezze;
Non aderire agli apelli di Rula Jebreal e Formigli sulla Russia assasina, Assad genocida del proprio popolo, ribelli moderati eroi romantici tipo anarchici della guerra di Spagna;
Affermare a chiare lettere che Israele è uno stato oppressivo e coloniale e commette gravi ingiustizie nei confronti dei palestinesi;
Non dire non me ne frega niente della Libia, dell'Afghanistan e dell'Iraq, anteponendo i diritti LGBT alla necessità di fermare le guerre, che in fin dei conti qualche ragione ce l'hanno;
Nutrire dubbi su certe femmniste, che vorrebbero l'estinzione del maschio;
Nutrire dubbi sulle politiche migratorie;
Credere nei complotti;
Nominare  termini come nazione, patria, onore, stato etico, hegelismo, spirito della storia;
Ecco a parte gli ultimi due items che sono soddisfati da un'infima minoranza di persone, capirete che in base alla altre voci a essere marchiato come rossobrunonon ci voglia molto. Il bello è che chi critica i rossobruni afferma che mai un rossobruno ammetterebbe di essere tale e che si camuffa benissimo da uno di sinistra. Insomma i garantisti incrollabili e le anime belle tirano fuori la cultura del sospetto, come farebbe un vero rossobruno con un'indole paranoidea e intollerante. Poi parlano di "sinistra penale". Rosèbruni allora.
Insomma i rosè, quelli che vorrebbero stanare i rossobruni, sono il peggiore esempio di una cultura che in apparenza è libertaria, ma nei fatti rappresenta il fianco sinistro del liberismo più schifoso, quello che si maschera con il volto inflessibile del difensore dei diritti civili e chiude un occhio sulle guerre, sulla finanziarizzazione dell'economia e la deregolamentazione del mercato. Per non parlare degli attacchi ai diritti del lavoro e al welfare.
Si, mi avete prorpio rotto le palle, voglio una confederazione con la grande madre Russia.

2 commenti:

  1. Ma quale rossobruno ma quale rossonero son solo biancoazzurro e gli altri al cimitero!

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  2. Ecco vedi il mimetismo del rossobruno

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