lunedì 31 ottobre 2016
domenica 30 ottobre 2016
Il terremoto, la sinistra e i 5S
di Nicodemo
Cose che non c'entrano niente fra di loro eppure c'entrano assai.
Travaglio, nel suo editoriale di oggi fa un'analisi del consenso al movimento 5S. Risuonano le domande sul perchè, viste le performance scadenti, i 5S continuino a crescere.
Mi viene spontanea un'associazione di idee: se in un paese dove tutto è immobile, dove familismo, mafia e clientelismo fanno sì che uno magari diventi primario per logiche spartitorie della politica o dove chi fa sfracelli in una banca o in una società viene premiato, mentre licenziano i dipendenti, ebbene se in un paese del genere l'unica cosa che si muove è la terra, come può stupire se poi le anime si dividono seguendo il segno di una doppia polarità: da una parte l'uomo solo al comando, delega in bianco della politica, sedazione dell'angoscia attreaverso lo spostamento dell'oggetto su un superIo onnipotente (perdonatemi le similitudini alla Recalcati), dall'altra l'ebrezza del nuovo, sia pure gravato da presunte incompetenze e immaturità. E la sinistra? Non pervenuta.
Cose che non c'entrano niente fra di loro eppure c'entrano assai.
Travaglio, nel suo editoriale di oggi fa un'analisi del consenso al movimento 5S. Risuonano le domande sul perchè, viste le performance scadenti, i 5S continuino a crescere.
Mi viene spontanea un'associazione di idee: se in un paese dove tutto è immobile, dove familismo, mafia e clientelismo fanno sì che uno magari diventi primario per logiche spartitorie della politica o dove chi fa sfracelli in una banca o in una società viene premiato, mentre licenziano i dipendenti, ebbene se in un paese del genere l'unica cosa che si muove è la terra, come può stupire se poi le anime si dividono seguendo il segno di una doppia polarità: da una parte l'uomo solo al comando, delega in bianco della politica, sedazione dell'angoscia attreaverso lo spostamento dell'oggetto su un superIo onnipotente (perdonatemi le similitudini alla Recalcati), dall'altra l'ebrezza del nuovo, sia pure gravato da presunte incompetenze e immaturità. E la sinistra? Non pervenuta.
mercoledì 26 ottobre 2016
I cittadini di Goro. Moralia minima
Mi sembra che stiamo tornando allo stato di natura in una forma inedita: lo stato va bene se garantisce la mia sicurezza, non va bene se garantisce la sicurezza di un ipotetico "altro".
Questo però descrive un fenomeno, ma non le cause. Non sta a me fare analisi antropologiche o sociologiche, ma mi sento di dire che il senso di insicurezza alimentato dalla crisi frammisto alla disillusione per qualsiasi forma di valore che non si esprima nelle forme cristallizzate e ad alto coefficiente di coesione sociale come la religione, ha generato nei ceti sociali più vulnerabili alla crisi rabbia e risentimento verso coloro che più facilmente suscitano riflessi ostili: il nero, il migrante il povero, specchi di quella miseria morale e materiale paventata e temuta.
Il sentimento solidaristico scricchiola, permane in larga parte della popolazione come portato culturale ed evangelico, meno come connotato di civiltà, che impone la solidarietà quale criterio ottimale del meccanismo di funzionamento di ogni aggregato umano: "anche se non mi interesso a te mi è più utile e congegnale un sistema sociale e solidale che non mi abbandoni nel momento del bisogno". Questa consapevolezza razionale viene soffocata da ribollire delle emozioni.
La vicenda di Goro è esemplare e meno male che non si arriva ai pogrom.
Dice bene chi dice che il popolo non è nè cattivo nè buono, il popolo, se vogliamo vederla in termini etici universali il popolo è sia cattivo che buono a seconda delle circostanze, delle congiunture economiche, della propaganda e della posta in gioco.
Non si può dire educhiamo il popolo senza cadere in contraddizione, ma si può operare come se stessimo educando noi stessi a dare il buon esempio.
Questo però descrive un fenomeno, ma non le cause. Non sta a me fare analisi antropologiche o sociologiche, ma mi sento di dire che il senso di insicurezza alimentato dalla crisi frammisto alla disillusione per qualsiasi forma di valore che non si esprima nelle forme cristallizzate e ad alto coefficiente di coesione sociale come la religione, ha generato nei ceti sociali più vulnerabili alla crisi rabbia e risentimento verso coloro che più facilmente suscitano riflessi ostili: il nero, il migrante il povero, specchi di quella miseria morale e materiale paventata e temuta.
Il sentimento solidaristico scricchiola, permane in larga parte della popolazione come portato culturale ed evangelico, meno come connotato di civiltà, che impone la solidarietà quale criterio ottimale del meccanismo di funzionamento di ogni aggregato umano: "anche se non mi interesso a te mi è più utile e congegnale un sistema sociale e solidale che non mi abbandoni nel momento del bisogno". Questa consapevolezza razionale viene soffocata da ribollire delle emozioni.
La vicenda di Goro è esemplare e meno male che non si arriva ai pogrom.
Dice bene chi dice che il popolo non è nè cattivo nè buono, il popolo, se vogliamo vederla in termini etici universali il popolo è sia cattivo che buono a seconda delle circostanze, delle congiunture economiche, della propaganda e della posta in gioco.
Non si può dire educhiamo il popolo senza cadere in contraddizione, ma si può operare come se stessimo educando noi stessi a dare il buon esempio.
domenica 23 ottobre 2016
sabato 22 ottobre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
Nazionalismo ed empiriostupidismo
di Nicodemo
Cari compagni che avete deciso che giammai un ritorno allo stato nazione perchè...boh! Chissà perchè. Ah già! Perchè lo stato nazione è quello delle guerre, del colonialismo, delle piccole patrie meschine e degli deali desueti ultimo rifugio dei delinquenti ecc. Beh, cari compagni vi dico che il vostro internazionalismo ve lo potete tenere, se questo deve significare una superfetazione nazionale chiamata Europa, madre matrigna, estremamente odiosa e fottutamente stronza. Se il vostro catechismo vi impedisce di vedere quello che lo stesso Marx vi abrebbe rificcato in gola, cioè la l'ideologia della sacra Europa, totem per allocchi acculturati, allora siete solo degli sciocchi.
Voi che dite coi "sovranisti" e "nazionalisti" di ritorno nessun dialogo e piena incompatibilità, come se sovranisti e nazionalisti avessero già messo gli scarponi chiodati per marciare insieme a quelli di Casa Pound alla conquista della Polonia, voi che non capite una minchia di economia e continuate a declamare come un branco di scimmie ubriache frasi sensa senso del tipo: "restiamo in Europa per cambiarla dall'interno... perchè le sfide sono globali e poi che è 'sta italietta", beh voi...andatevene bellamente affanculo. Non mi date altra scelta, avete scelto voi di dare un colpo di scimitarra al corpo morto della sinistra per farla in due dopo che già era ridotta a un atomo.
Lo capirei se le motivazioni fossero non dico giuste, ma comprensibili, ma di fronte all'urlo disperato della Grecia e alla "strage di stato" continua che l'Europa persegue pervicamente con vittime non collaterali, ma prese accuratamente di mira, allora io dico che non siete nè giusti nè comprensibili, siete solo stupidi.
p.s. io non sono nè troppo sovranista, nè troppo nazionalista
Cari compagni che avete deciso che giammai un ritorno allo stato nazione perchè...boh! Chissà perchè. Ah già! Perchè lo stato nazione è quello delle guerre, del colonialismo, delle piccole patrie meschine e degli deali desueti ultimo rifugio dei delinquenti ecc. Beh, cari compagni vi dico che il vostro internazionalismo ve lo potete tenere, se questo deve significare una superfetazione nazionale chiamata Europa, madre matrigna, estremamente odiosa e fottutamente stronza. Se il vostro catechismo vi impedisce di vedere quello che lo stesso Marx vi abrebbe rificcato in gola, cioè la l'ideologia della sacra Europa, totem per allocchi acculturati, allora siete solo degli sciocchi.
Voi che dite coi "sovranisti" e "nazionalisti" di ritorno nessun dialogo e piena incompatibilità, come se sovranisti e nazionalisti avessero già messo gli scarponi chiodati per marciare insieme a quelli di Casa Pound alla conquista della Polonia, voi che non capite una minchia di economia e continuate a declamare come un branco di scimmie ubriache frasi sensa senso del tipo: "restiamo in Europa per cambiarla dall'interno... perchè le sfide sono globali e poi che è 'sta italietta", beh voi...andatevene bellamente affanculo. Non mi date altra scelta, avete scelto voi di dare un colpo di scimitarra al corpo morto della sinistra per farla in due dopo che già era ridotta a un atomo.
Lo capirei se le motivazioni fossero non dico giuste, ma comprensibili, ma di fronte all'urlo disperato della Grecia e alla "strage di stato" continua che l'Europa persegue pervicamente con vittime non collaterali, ma prese accuratamente di mira, allora io dico che non siete nè giusti nè comprensibili, siete solo stupidi.
p.s. io non sono nè troppo sovranista, nè troppo nazionalista
giovedì 20 ottobre 2016
domenica 16 ottobre 2016
mercoledì 5 ottobre 2016
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