venerdì 24 giugno 2016

giovedì 23 giugno 2016

L'Antiedipo di Gilles Deleuze e Felix Guattari. Quando la fuffa abbraccia il sublime

Bene, dopo essermi immerso nel pensiero deleuziano posso dire a buon diritto e senza tema di essere smentito, perchè anche la smentita smentirebbe chi smentisce dato che le macchine desideranti e i corpi senza organi si incarterebbero come è loro natura, deterritorializzandosi in modo creativo, ma incosapevole, che tutta questa roba è solo fuffa, ma della più sopraffina


lunedì 13 giugno 2016

Grillo, Soros, la CIA e la perfida Albione


Grillo e il suo movimento sono un parto dei servizi segreti americani e anche se la loro creatura alla nascita aveva un indice di apgar da asfittico adesso è cresciuto bene. Grillo è finanziato da Soros per fare, as usual, una bella rivoluzione arancione che dia l'illusione di un ricambio della classe politica e un'oliata al sistema, tanto da renderlo più docile agli interessi degli americani e più spendibile nelle logge segrete di Bildeberg e Trilateral.
D'accordo ammettiamo che tutto questo sia vero, virgole comprese. Tutto vero, senza alcun dubbio, persino wikileaks ignora la cosa tanto è evidente di per sè, ma che ve na pare se votiamo la Raggi lo stesso e poi alla faccia di Soros, facciamo quello che ci pare e magari ci alleiamo con Putin? 
Scherzi a parte, come dice giustamente qualche compagno, dentro il M5S ognuno, comunista, fascista, razzista o ecologista che sia, porta con sè le proprie esperienze individuali di cittadino e molto spesso di attivista, e nella maggior parte di casi una buona dose di consapevolezza della realtà. Difficilmente un Soros o il capostazione della CIA in Italia potranno controllare un movimento così composito e variegato. Insomma se anche Grillo, Di Maio e Di Battista riscuotessero brevi manu un assegno dai servizi americani, inglesi e chissà chi altro e si mettessero il cappuccio in qualche conclave segreto, varrebbe comunque la pena di valutare un voto per gente come la Raggi e la Appendino. Se anche il loro background fosse tanto malefico, di certo, anzi di certissimo c'è quello del Pd è palesemente diabolico. Se si consegna Roma nelle mani di Giachetti e quindi del Pd, si consegna l'Italia intera a gente che tiene insieme corruzione, legami torbidi con ambienti criminali e mafiosi (vedi mafia capitale), concezioni leaderistiche a autoritarie della politica, privilegi odiosi di un sistema clientelare odioso, politiche contro i diritti del lavoro, demolizione del welfare e asservimento alle logicche austeritarie di un Europa a marcia tedesca, e scusate se mi fermo qui. Certo la Raggi non sarà l'inizio di una rivoluzione e sebbene l'evento di una sua vittoria (e di una sconfitta del Pd), abbia una carica simbolica notevole, altro ci vuole per cambiare radicalmente questo paese. Eppure se il Pd esce con le ossa rotta dalle comunali, anche il NO avrà una chance in più e potrebbe innescarsi un processo virtuoso, che non consentirebbe più marce indietro verso soluzioni di risulta che servono solo a lasciare le cose come stanno. 
Insomma perchè dare una mano a Renzi che oltre a malgovernare il territorio ci sta portando al disastro economico per fare piacere alle oligarchie europee? Per paura che lo zio Sam ci riduca a una sua colonia? Sbaglio o lo siamo già? Abu Omar e il Cermis insegnano. 
La Raggi e la Appendino che ne sanno di governo delle città. Molto meno di Caltagirone e della Fiat effettivamente.
Datemi retta alternative non ce ne sono e con Berdini e Montanari, se è vero che saranno nominati assessori, Roma ha una possibilità in più e l'Italia potrà respirare.

giovedì 9 giugno 2016

Everything but Giachetti

Se ci fosse stato, che so, un ballottaggio fra Giachetti e la Meloni, o fra Giachetti e Marchini mi sarei astenuto, ma con la Raggi è altra cosa. Quella è una che potrebbe persino ben governare, se è vero che ha designato fra gli assessori della sua squadra gente come Berdini, che a detta di compagni che lo conoscono è una persona pregevolissima, Montanari e Rossi (questo con De Magistris se ben ricordo non ha avuto molta fortuna, ma è riconosciuto da tutti come luminare del ciclo dei rifiuti).
Insomma una cosa è la Meloni con Salvini da palo, o Marchini con Berlusconi e tutto ciò che di sconcio rappresenta, altra cosa è la Raggi, che proprio perchè rifugge da categorie  e dicotomie vetuste ( la divisione destra/sinistra in un caso particolare come questo davvero sta solo nella testa di chi la predica), potrebbe fare spazio a rivendicazioni che sono patrimonio storico  della sinistra, sottraendo spazio a pulsioni razziste e grossolanamente legalitarie che pure trovano ospitalità fra i grillini. Non voglio nemmeno considerare gli aspetti puramente irrazionalistici e demenziali, come quelli che riguardano scie chimiche, sirene e altre amenità e ahimè antivaccinismo, ma anche queste cose se  tampiniamo i 5S, senza far diventare discriminante vitale ogni minima differenza, possiamo considerarle marginali. Oltretutto voglio essere sincero, i 5S ci offrono la possibilità di fare un salto oltre la siepe e farci intravedere la possibilità di mandare in vacca Renzi e soprattutto il renzismo. Certo si dirà la vera discriminante sta nella visione dell'Europa e della sua moneta, insomma nell'economia e inoltre se mandiamo a casa Renzi per ritrovarci poi Berlusconi e Brunetta, non è un bell'affare. Epperò altro non abbiamo e l'alternativa è la rovina certa di un paese e la morte del lavoro e dello stato sociale, difeso persino meglio da Salvini che da Renzi. 
In attesa di un socialismo del XXI secolo in versione italiana votiamo Raggi, in fondo Grillo non è Mussolini e di Maio non è Farinacci. 

sabato 4 giugno 2016

Aridatece quer puzzone dello stato nazione

di Nicodemo

Padoan dice che non è favorevole all'abbassamento dell'età pensionabile, anzi lui vorrebbe un aumento: "non sono a favore di una diminuzione dell'età pensionabile, ma di un graduale aumento. Mi chiedo cosa succederà in Germania dove sono andati nella direzione opposta". Bel trucco di questa gente indefinibile se non con insulti passibili di denuncia penale. Adesso mantenere la pensione a 70 anni sembrerà un atto di pura generosità. Sono rabbioso come un cane rabbioso morso da una muta di cani rabbiosi. Non se ne può più della favoletta che dobbiamo lavorare sempre di più e sempre a meno perchè così verrà la crescita, come l'avvento di un messia solo un po' in ritardo a causa del traffico. 
Possibile che non capiamo che l'austerità non è come la pioggia a Novembre, ma una precisa scelta politica di gente che tutto vuole tranne che il nostro bene? Possibile che dobbiamo sopportare questi politici come fossero ambasciatori volenterosi e incolpevoli e non barbari massacratori? 
Tutto questo senza nemmeno avere un sindacato degno di questo nome e con una sinistra che non paga di tutte le bastonate ai lavoratori da parte di un'Europa criminale, ancora favoleggia di ideali transnazionali e di rigurgiti nazionalisti.

venerdì 3 giugno 2016

Che succede se vincono "quelli" del SI alle riforme

Oggi niente tecnismi, solo uno sfogo di pancia. Se vincono quelli, e ci tengo a dire che sono di parte e non starò a sbraitare sull'alzare i toni dell'una o dell'altra parte o a fare il distaccato, vince il male. Alè l'ho detta, sono un manicheo. D'accordo vince una certa versione del male o se preferite un contenuto di male in sovrapiù rispetto agli altri. Insomma vince l'Italia melmosa, intrallazzona, furbetta, castale, cafona, oltrechè mafiosa e insopportabilmente clientelare. Quella dell'amico che ti sussurra all'orecchio: "ci penso io, conosco uno che conosce uno", quella dello scempio del territorio, dei patti di stabilità, quella dei palazzinari che hanno fatto l'edilizia più infame e brutta del mondo, che forma lo strato del "paese più brutto al mondo che copre il paese più bello al mondo", quella dell'austerità e che ci vuole far diventare il Bangladesh privato della Merkel, con lavoro a discount, servizi privati e aziende in svendita. Insomma una merda. Ma perchè gli altri? Quelli del NO? Sono forse meglio. 
Accidenti è vero, non sono tanto tanto meglio, ma abbastanza meglio per crearmi l'alibi di non dover espatriare subito per non sapere dove andare.

p. s. lo so, direte, questo è un referendum sulla costituzione che c'entra il resto? C'entra, c'entra

mercoledì 1 giugno 2016

Il crepuscolo dell'ottimismo

Ho un'età in cui perdi quella visione delirante di un futuro infinito e colmo di sorprese, ma non hai ancora perso del tutto l'illusione di avere ancora un posto nel mondo. Insomma  un'età del piombo, dove la realtà finalmente si disvela nella sua vera essenza e mostra tutta la sua avarizia, dove il pensiero positivo diventa una cazzata per microcefali con il cervello inzuppato di anglicismi e il pessimismo diventa il metro perfetto per valutare finalità, relazioni, consuetudini e senso della vita. Credo che ciò sia dovuto in parte alle inevitabili modificazioni biologiche del cervello e in parte all'accorciamento di prospettive: se non vedi oltre il tuo naso ti deprimi. 
E' strano a dirsi, ma l'homo eutimico, quello normale, secondo me è tale perchè il buonumore è frutto di un servomeccanismo che filtra la realtà e impedisce all'angoscia di entrare. 
Insoma senza quel meccanismo naturale di filtro non sei artificialmente normale.

Attacco al potere 2: propaganda antirussa per stomaci fetenti

da Doppio Cieco 

Voglio parlare di cose leggere: il cinema, anche se tanto leggere alla fine non sono. 
 Mi irrita la pervicace propaganda antirussa della maggioranza di film e serie TV americane, che nella graduatoria ufficiosa supera ormai di gran lunga quella anticoreana, anticubana (adesso siamo quasi amiconi), antiaraba (qui non si va tanto per il sottile, anche se Arabia Saudita ed Emirati Arabi sono buoni amici). Prendete Blindspot, CSI Miami, NCIS (nelle varie edizioni), The Black List e non ricordo più quanti altri telefilm. Un tocco di propagnda contro il tiranno machista russo è d'obbligo. Secondo me è una questione di certi obblighi con le agenzie di stato. 
Riguardo ai film devo fare mente locale, ma se ci penso dal film di John Milius Alba Rossa a oggi non è cambiato molto. Insopportabile poi il tono autocelebrativo dei good guys irrimendiabilmente buoni e dalla parte giusta della barricata. L'ultima chicca è "Attacco al potere 2. London has fallen", dove il protagonista è persino sadico contro gli arabi cattivi, tanto per assecondare le peggiori flatulenze delle pance occidentali. Il bersaglio privilegiato però sono i russi, privati di qualsiasi legittimità anche formale, tanto da cacciarli via da un funerale di stato: " manca il presidente russo" insinua sibillina la donna propotipo clintoniana, "non ne sentiremo la mancanza". Un capolavoro di propaganda.  
Scusate, ma questi mi stanno davvero rendendo simpatico Putin.